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Combattere il caldo in gravidanza

Combattere il caldo in gravidanza

Combattere il caldo in gravidanza

Combattere il caldo in gravidanza

Combattere il caldo in gravidanza, specialmente se si è nel primo o ultimo trimestre può essere complicato.

Durante la gravidanza il corpo della donna subisce dei cambiamenti. Il corpo si modifica per permettere al bambino di adattarsi meglio al suo interno e creare un ambiente ospitale e salubre per la crescita del feto.

Una delle principali modificazioni riguarda l’aumento del volume del sangue materno per un adeguato flusso sanguigno alla placenta.

E’ essenziale garantire una maggiore idratazione affinché non venga meno l’equilibrio materno-fetale.

Una donna incinta tollera  il caldo con maggiore difficoltà, perché le variazioni ormonali comportano una dilatazione dei vasi sanguigni, anche di quelli superficiali, che fanno aumentare la sudorazione ed aumentano la percezione calore.

Mantenere la giusta idratazione

Una corretta idratazione è fondamentale durante il periodo della gravidanza. Anche se il liquido amniotico è prodotto attraverso l’urina del feto, è bene evidenziare che un grave e duraturo stato di disidratazione della mamma potrebbe comunque determinare una diminuzione del liquido amniotico e incidere negativamente sulla salute del bimbo.

Inoltre, la disidratazione in gravidanza può causare un aumentato rischio di infezioni delle vie urinarie.

Durante le ondate di calore, inoltre, il rischio di nascita prematura è più elevato poiché il caldo può aumentare il livello di alcuni ormoni che inducono le contrazioni e il parto.

Particolarmente a rischio le donne che soffrono di malattie croniche o patologie della gravidanza con pressione alta o diabete.

Sul sito del Ministero della Salute potete scaricare vari opuscoli relativi alle ondate di calore e a come vincere il caldo in gravidanza.

Quali sono i sintomi della disidratazione?

Spesso i sintomi della disidratazione vengono sottovalutati dalla futura mamma, che attribuisce prontamente i propri malesseri alla gravidanza.

Ciò può comportare seri rischi alla salute di mamma e bambino e può essere necessario rivolgersi al proprio ginecologo o a personale medico qualificato.

10 sintomi di disidratazione

  1. Sete intensa
  2. Crampi muscolari
  3. Debolezza
  4. Vertigini
  5. Palpitazioni
  6. Ansia e attacchi di panico
  7. Pelle e mucose asciutte
  8. Abbassamento della pressione
  9. Emicrania
  10. Urine giallo scure

Bere spesso è dunque un imperativo categorico per la mamma in attesa, così come lo sarà durante l’allattamento, quando la stessa produzione di latte richiederà il consumo di acqua.

 

Consigli utili per combattere il caldo in gravidanza

Ecco alcuni consigli utili per combattere il caldo in gravidanza ed affrontare meglio i disturbi più tipici della gravidanza durante i mesi estivi ovvero il caldo, il gonfiore di mani e piedi, la ritenzione idrica, la stanchezza e l’insonnia:

  • bere almeno due litri di acqua al giorno, limitare il consumo di bevande gassate,  zuccherate, tè, caffè ed evitare le bevande alcoliche
  • fare pasti leggeri e ricchi di acqua
  • migliorare microclima della propria abitazione chiudendo o oscurando le finestre dove batte il sole
  • regolare il condizionatore tra i 25-26° e riposare nelle stanze più fresche
  • fare bagni e docce di acqua tiepida frequenti per rinfrescarsi e bagnare viso e braccia con acqua fresca
  • indossare indumenti leggeri
  • non uscire nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 18)
  • proteggere il viso con creme solari ad alto fattore protettivo per evitare scottature e comparsa di macchie scure, tipiche della gravidanza
  • proteggere capo e occhi con cappelli leggeri e occhiali da sole con filtri UV
  • se si va al mare, prendere il sole la mattina presto o nel tardo pomeriggio
  • fare passeggiate a piedi nudi sul bagnasciuga per favorire la circolazione sanguigna

Vertigini, capogiri e sensazione di svenimento

Attenzione a vertigini e capogiri che con il caldo possono presentarsi frequentemente.

Non fare movimenti bruschi, soprattutto quando si passa dalla posizione sdraiata, a quella eretta.
Non rimanere in piedi troppo a lungo e cercare di evitare i luoghi eccessivamente affollati.
A letto, sdraiarsi sul fianco sinistro (una posizione che favorisce un’adeguata circolazione sanguigna) ed evitare la posizione supina, che ostacola invece il ritorno venoso.
Fare piccoli spuntini nell’arco della giornata, anche fuori casa, per mantenere costante il livello di glucosio.
Rimanere sedute o sdraiarsi con un cuscino sotto i piedi nel caso in cui si abbia la sensazione di svenire.

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connie

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